LA REGGIA DI CASERTA
Carlo di Borbone incaricò Luigi Vanvitelli di creare a Caserta una reggia sfarzosa che comprendesse un parco sconfinato con un susseguirsi di vasche, fontane e una grande cascata alimentate dall’Acquedotto Carolino e tempestate di magnifici gruppi scultorei. Il palazzo reale conta ben 1.200 stanze distinte in Appartamento Vecchio, di sontuoso impianto barocco, e Appartamento Nuovo le cui sale sono allestite secondo i dettami dell’allora imperante stile neoclassico. Tra gli ambienti ricordiamo la Sala degli Alabardieri, la sala del Trono, la sala delle Quattro Stagioni, la Biblioteca Palatina e lo studio di Ferdinando II. L’immensa Sala del Trono è lunga 36 metri e larga più di 13. I giochi d’acqua nel Parco che abbraccia il Giardino all’Italiana e il Giardino all’Inglese comprendono la fontana di Diana e Atteone, ai piedi della cascata; le cascatelle e la fontana di Venere e Adone; vasca e fontana di Cerere; vasca e fontana di Eolo; vasca e fontana dei Delfini; la fontana Margherita.
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IL PARCO ARCHEOLOGICO DI ERCOLANO
Pompei era soprattutto una città di commerci, scambi, quotidianità . Ercolano fu piuttosto un luogo d’ozio dove poter godere i piaceri della vita lontano dalla frenesia della folla. I resti di Ercolano, sepolti sotto una coltre lavica che in alcuni punti è spessa addirittura 30 metri, oltre a meravigliose ville d’ozio ci hanno tramandato testimonianze sorprendenti sulla vita dell’epoca perché le altissime temperature dell’eruzione hanno carbonizzato legno, tessuti, cibo, i famosi papiri. Ercolano, che la leggenda vuole fondata da Ercole a cui deve il nome, ammalia con i suoi edifici pubblici come le Terme maschili e femminili, l’Area Sacra, la monumentale Palestra, la Sede degli Augustali, ciò che si intuisce della grandiosità dell’Augusteum. Stupiscono le sue belle domus come la quella del Rilievo di Telefo, del Salone Nero, la casa d’Argo , del Tramezzo di Legno, di Nettuno e Anfitrite, solo per citarne qualcuna. Storia, bellezza, emozioni: Ercolano vi resterà nel cuore.
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IL PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI
Nel 79 d.C. a Pompei, Ercolano, Stabia, Oplontis la vita scorreva tranquilla quando all’improvviso l’eruzione più tristemente famosa della storia del genere umano seppellì ogni cosa sotto la lava e sotto un’alta coltre di cenere e lapilli. Gli oggetti, i resti umani e materiali, gli edifici riemersi dagli scavi ci parlano oggi a distanza di secoli di un mondo che è stato culla di cultura e civiltà per tutti noi. Il passato sembra rivivere ad ogni angolo dell’immenso complesso degli Scavi archeologici. Questo Tour è pensato per offrire ai visitatori la possibilità di entrare in contatto con gli esempi di architetture pubbliche e private più rappresentativi dei diversi aspetti della vita pompeiana. Insula dopo insula scopriremo com’era la vita a Pompei prima che il vulcano la riducesse in rovine: quali attività svolgevano i pompeiani, come e cosa mangiavano, come amavano trascorrere il tempo libero e divertirsi, quali divinità adoravano, in quali valori credevano, qual era la loro idea di focolare domestico, come partecipavano alla vita politica della città e tanto altro ancora. Un racconto che si snoda lungo ricche case private, teatri, templi, terme ma soprattutto lungo le vie che brulicavano di gente, commerci, attrazioni.
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SORRENTO DELLE SIRENE
Poche altre coste sono tanto intensamente ammaliatrici quanto questo golfo che si distende superbo tra Punta Scùtari e Capo di Sorrento.
Da luogo privilegiato degli otia dell’aristocrazia romana come testimoniato dai resti di magnifiche ville a meta imprescindibile del Grand Tour fino al moderno, incessante afflusso di turisti da ogni parte del mondo, nel corso dei secoli Sorrento è stato il luogo del sogno, dell’idillio, di un ideale di bellezza che unisce arte e natura in un quadro unico e inconfondibile.
L’arte. Quella custodita nei principali siti cittadini: la Cattedrale, Santa Maria del Carmine, san Francesco e il suo meraviglioso Chiostro trecentesco, sant’Antonino, il Sedile Dominova.
La natura. Il panorama che si gode dalla bella Villa Comunale, una vista che spalanca il cuore.
La storia. La vita in città dalle origini, le lotte tra le potenti famiglie aristocratiche, la difesa contro l’invasione turca.
L’artigianato. L’incredibile arte dell’intarsio ligneo famosa in tutto il mondo: assisterete ad alcune appassionanti fasi della lavorazione del legno in storici laboratori d’intarsio e ascolterete i segreti di quest’arte preziosa direttamente dai maestri intarsiatori.
Venite ad immergervi nel mare del mito, scoprite davvero Sorrento.
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AMALFI. IN PARADISO
Sia che vi si giunga da mare, sia che vi si giunga da terra dopo avere sfidato la strada costiera a strapiombo sul blu, lo spettacolo che si spalanca davanti agli occhi di chi arriva ad Amalfi è paradisiaco.
Non è quindi un caso se, superata la scenografica scalinata del Duomo affiancato dallo splendido campanile moresco, inizieremo il nostro Tour esplorando proprio il Chiostro del Paradiso. L’architettura è un incanto d’oriente. Nel porticato con le 120 colonnine e i superbi archi intrecciati che si spingono verso l’alto in un candore che abbaglia si susseguono cappelle affrescate, sarcofagi, i resti degli amboni mosaicati della cattedrale. Amalfi, una delle quattro Repubbliche Marinare, tra il IX e l’inizio del XII secolo ebbe rapporti incessanti con l’Oriente e il Maghreb e le manifestazioni architettoniche in città furono il frutto di questi scambi non solo mercantili ma anche artistici e culturali. Passeremo poi alla grande Basilica del Crocifisso dove è allestito il Museo Diocesano. Dopo la visita alla stupefacente Cripta di gusto tardo-manierista del XVII secolo dove sono conservate le reliquie di Sant’Andrea, patrono della città, ammireremo l’interno della Cattedrale. La tipicità eccellente di Amalfi è la lavorazione della carta fatta a mano che gli amalfitani iniziarono a produrre a partire dal XIII secolo nella ombrosa Valle dei Mulini, ricca di corsi d’acqua. Per immergerci pienamente nello spirito del luogo concluderemo perciò la visita, per chi desidera aggregarsi, al Museo della Carta dove scopriremo strumenti e tecniche giunti a noi direttamente dal passato.
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RAVELLO. PURA MAGIA
Dall’alto delle colline dove riposa Ravello il mare sembra un miraggio lontano. Eppure dalle terrazze delle due splendide ville Rufolo e Cimbrone da cui ammiriamo la disarmante vastità del blu sotto di noi lo splendore che ci circonda è tale da non farcene rimpiangere la lontananza. Il verde dei giardini, la grazia delle viuzze bordate da alberi di limone, la suggestione delle esotiche architetture stordisce.
La abitarono i Romani. Annessa ad Amalfi nel corso dell’anno Mille un secolo dopo vi si ribellò. Ravello nel Medioevo divenne un luogo splendente d’arte grazie al volere di nobili mercanti che profusero le loro ricchezze nella realizzazione di palazzi , ville, chiese.
Ai Rufolo si deve l’impianto originario della celeberrima villa in cui elementi locali, arabi e bizantini formano un amalgama fiabesca. In rovina a metà del XIX secolo divenne proprietà di Sir Francis Nevile Reid che risistemò l’edificio e il giardino rigoglioso di ogni genere di piante di cui Wagner si innamorò. L’altro luogo magico che visiteremo è Villa Cimbrone, ricca di statue, grotte, tempietti, angoli segreti celati lungo i lati del Viale dell’Immenso al termine del quale il belvedere noto come Terrazza dell’Infinito toglie il fiato.
Imprescindibile la visita al Duomo dedicato a Santa Maria Assunta e San Pantaleone fondato nella seconda metà dell’anno Mille che conserva all’interno due meravigliosi amboni in marmo riccamente intarsiati.
Ravello, meta obbligata del Grand Tour, ha continuato nel tempo ad essere approdo privilegiato di celebrità dell’arte e della cultura.
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ISCHIA, CAPRI, PROCIDA
Ischia. L’antica Pithecusa al cui centro campeggia maestoso il Monte Epomeo, prediletta da Greci e Romani per i benefici delle acque delle sorgenti termali. Simbolo inequivocabile dell’isola verde è il suggestivo Castello Aragonese costruito su un isolotto di origine vulcanica: il suo nucleo originario fu la fortezza di Gerone risalente al 474 a.C. modificata nel 1441 sotto Alfonso V d’Aragona.
Capri. I luoghi da cartolina sono la Grotta Azzurra e i Faraglioni ma gli scorci, in qualunque parte dell’sola ci si trovi, sono tutti da sogno, di una bellezza talmente estrema da sembrare irreali. Tra i luoghi indimenticabili Marina Piccola, i Giardini di Augusto, la Certosa, Anacapri e per chi ama le lunghe passeggiate, ville e anfratti di puro incanto lontani dal turismo di massa.
Procida. Dichiarata Capitale della Cultura 2022, nota ai più per il romanzo L’isola di Arturo di Elsa Morante e per essere stata il set de Il Postino con Massimo Troisi. La Terra Murata a picco sul mare con l’Abbazia di San Michele Arcangelo, Marina Corricella con le casette dalle caratteristiche facciate multicolore e su quattro chilometri quadrati di superficie un concentrato di storia e di bellezza mediterranea.
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BENEVENTO. L’ARTE, I MISTERI
Benevento è una città misteriosa e il suo fascino vi dominerà come la Rocca dei Rettori, baluardo difensivo sannita, complesso termale romano, monastero benedettino e poi fortezza papale domina la città. Andremo alla scoperta della Cattedrale e del suo Ipogeo, della chiesa longobarda di Santa Sofia e del Museo del Sannio nell’annesso Chiostro, visiteremo la Mostra sul mito di Iside e la chiesa di Sant’Ilario. Lungo il tragitto, l’Arco di Traiano, monumento simbolo della città.
E poiché Benevento è conosciuta come la ‘città della streghe’ ci inoltreremo in vicoli e stradine alla ricerca di simboli misteriosi accompagnati da leggende di sabba e ‘janare’.
Dulcis in fundo, e mai espressione fu appropriata come in questo caso, andremo alla scoperta di una famosa fabbrica cittadina di dolciumi con tanto di degustazione finale.
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