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A NAPOLI
L’emozione dell’arte e della storia. Suggestive visite narrate per conoscere Napoli fino in fondo. Con TOURNARRA’ dentro i luoghi simbolo della città cullati da racconti capaci di sorprendere ed emozionare. Strade, piazze, chiese e monumenti: pezzi di un puzzle topografico e mentale che compongono un’idea tipicamente partenopea del mondo.

LA CERTOSA DI SAN MARTINO

Dal Parlatorio al Capitolo, dal Coro alla Sacrestia al Tesoro Nuovo: con dipinti, stucchi, marmi e sculture il gotha dell’arte barocca leva inni alla Bellezza da ogni centimetro di pareti, altari, soffitti e pavimenti della magnifica Certosa distesa sulla collina del Vomero da cui si ammira un panorama da favola. Ovunque si respira il genio di Cosimo Fanzago, poliedrico virtuoso che ha saputo dare forma e anima ad ambienti e statue con plastica voluttà. Una festa per gli occhi, per il cuore una girandola di magnifiche emozioni. L’incantevole Complesso che sovrasta la città inoltre conserva tra le sue mura il celeberrimo, monumentale presepe Cuciniello che occupa buona parte di uno degli ambienti delle antiche cucine. Lo affiancano anche notevoli apporti artistici da collezioni private come la Perrone e la Ricciardi e reperti davvero unici come le statue lignee a grandezza naturale del presepe di Pietro e Giovanni Alamanno provenienti dalla chiesa di San Giovanni a Carbonara. Insomma, visitare la sezione presepiale della Certosa significa ammirare gli esempi più alti della nostra tradizione devozionale legata al Natale.


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IL PALAZZO REALE DI NAPOLI

Se oggi Napoli vanta una delle più sontuose residenze reali del mondo il merito va al viceré Ferdinando Ruiz de Castro Conte di Lemos che decise di costruire la Reggia che oggi troneggia in piazza del Plebiscito con il sogno di ospitare il re di Spagna Filippo III. L’Appartamento Storico è un’infilata di anticamere, salotti, sale tra cui quelle del Trono, degli Ambasciatori e la maestosa Sala d’Ercole, un tempo sala dei Vicerè: tutte dominate dall’esuberanza di affreschi, arazzi, dipinti, velluti, broccati, decori in stucco e oro a perdita d'occhio. Dopo aver visitato la cappella di Palazzo altrimenti nota come Cappella dell'Assunta, dedicheremo un'attenzione particolare al bellissimo Presepe che vi è custodito. Ascolterete la suggestiva descrizione di personaggi, luoghi e dei tanti simboli che si nascondono in ogni anfratto del presepe napoletano settecentesco.


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IL MUSEO E IL REAL BOSCO DI CAPODIMONTE

Carlo di Borbone nel 1738 diede incarico ad Antonio Medrano di costruire la Reggia di Capodimonte destinata a diventare sede espositiva dei dipinti che fanno parte della sconfinata eredità artistica dei Farnese, granduchi di Parma e Piacenza, toccata in sorte a Carlo di Borbone in quanto figlio di Elisabetta Farnese, sposa di Filippo V di Spagna. A Capodimonte vedrà la luce anche una delle manifatture di porcellana più note al mondo : prima quella voluta da Carlo e, in seguito alla sua partenza per andare ad occupare il trono di Spagna, quella voluta dal figlio Ferdinando IV. Nel Museo si ammirano opere di pittori miliari nella storia dell’arte come Correggio, i Carracci, Guido Reni, Raffaello, Masaccio, Tiziano, Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto, El Greco, Bruegel il Vecchio, Luca Giordano e tanti altri ancora. A Capodimonte lo splendore dell’arte è circondato dallo splendore della natura: il Bosco che ha un’estensione di oltre 130 ettari è il polmone verde della città con le sue innumerevoli varietà di alberi secolari e specie vegetali.


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IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI - MANN

Il MANN è un luogo unico al mondo in cui per una serie di opportunità e congiunture storiche si sono trovati a convergere gli eccezionali reperti provenienti da Pompei, Ercolano e altre cittadine vesuviane sepolte nell’eruzione del 79 d.C. e riportate alla luce grazie all’illuminata iniziativa di Carlo di Borbone. Statue di candido marmo tra cui i colossi universalmente noti come l’Ercole Farnese e il Toro Farnese altrimenti soprannominato per le sue dimensioni “la montagna di marmo”. E poi i meravigliosi mosaici della Casa del Fauno, i pezzi raffinatissimi della Villa dei Papiri, la collezione glittica dove troneggia la mitica Tazza Farnese. Ancora: i ricercati reperti provenienti dal Tempio di Iside, la ricchissima collezione di pitture parietali direttamente dalle domus dell’antichità, la sezione dedicata alla Magna Grecia dove i pavimenti delle sale sono interamente ricoperti da favolosi tappeti di mosaico.


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PASSAGGIO NELL'OMBRA

Per giungere da via Foria al singolare Cimitero delle Fontanelle si attraversa il rione Sanità: TOURNARRA’ vi guida lungo il tragitto illustrandovi i gioielli architettonici che sorgono in più punti di questo animatissimo quartiere. Innanzitutto, i palazzi monumentali opera di Ferdinando Sanfelice: Palazzo Sanfelice, che il grande architetto progettò come propria abitazione fuori le mura della città, e Palazzo dello Spagnolo. Visiteremo l’imponente chiesa di Santa Maria alla Sanità o chiesa di San Vincenzo, dedicata a Vincenzo Ferrer detto “o’ Munacone”. Giunti al Cimitero ci immergeremo profondamente in una realtà parallela, misteriosa. Qui vagheremo tra i teschi e i resti ammassati a perdita d’occhio che affollano l’enorme ossario delle Fontanelle accompagnati dal racconto delle inquietanti storie delle ‘anime pezzentelle’, come quella della ‘capa e’ morte’ del Capitano o della testa di donna Concetta. 
Venite a vivere un’esperienza irreale in un sito unico al mondo, dove la morte si fa libro in cui leggere la storia e la vita.


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DECUMANI. Il cuore antico di Napoli

Venite a immergervi nell’arte e nei misteri della Napoli antica. Visiteremo alcune tra le chiese più famose dei Decumani e attraverseremo piazze e vicoli svelandovi i segreti della città. Godetevi una full immersion nella bellezza esplorando le diverse anime di Napoli tra sacro e profano, ascoltando storie di santi e leggende alla scoperta delle tradizioni di una città unica al mondo.


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LA CHIESA DI SAN GIOVANNI A CARBONARA

San Giovanni a Carbonara: la chiesa dove, in cima al mausoleo voluto da Giovanna II, la statua equestre di re Ladislao d'Angiò Durazzo osa brandire la spada in luogo sacro. Sorge nella zona anticamente detta carbonetum per la sua particolare destinazione d’uso, un'area fuori le mura della città che rinacque a nuova vita durante il periodo angioino come luogo destinato ai tornei cavallereschi. I lavori della fabbrica ebbero inizio nella prima metà del Trecento e continuarono sotto Ladislao e Giovanna II. Successivamente l'aggiunta progressiva di cappelle e altari ne esaltarono ulteriormente la magnificenza. La quattrocentesca cappella Caracciolo del Sole con l’avvolgente pianta circolare in cui troneggia il sepolcro di Sergianni e l’imponente, austera cappella Caracciolo di Vico vi regaleranno emozioni fiabesche. A metà del Cinquecento una nuova, meravigliosa gemma viene incastonata nella chiesa: la cappella di Somma. E nel Settecento Ferdinando Sanfelice ridisegna il magnifico scalone monumentale che ingloba la sottostante chiesa della Consolazione. Risultato: un'opera architettonica insolita e di raro fascino.


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